domenica 4 dicembre 2011

Lega Nord alla ricerca della verginità perduta.


Oggi a Vicenza si è riunito il parlamento padano. 
Eh sì, oggi i big della Lega Nord si sono succeduti uno dopo l'altro per far fare la voce grossa, per dire che la Lega ce l'ha ancora duro, per dire che la padania si farà e che l'Umberto è bravo e buono.
Mentre centinaia di militanti leghisti scalpitavano urlanti nei loro posti a sedere, i loro leader cercavano attraverso più argomentazioni di recuperare quella base del partito che più volte ha segnalato la sua insofferenza nel periodo in cui la Lega è stata al Governo con Berlusconi.
Così la Lega riscopre la sua vocazione popolare, la sua dimensione di partito di lotta, la sua carica urlante, anche se oggi intenerita da un Maroni in versione intellettuale che legge un passo della Bibbia e cita Hobbes richiamandosi al Leviathan per  dare maggiore sostegno al concetto appena espresso.
Purtroppo però, si fa per dire, non tutti hanno la memoria corta e non tutti sono possessori di un pensiero acritico. 
Non ci vuole infatti molto a ricordarsi di come la Lega sia stata negli ultimi anni, quasi sempre, forza di governo. Senza andare troppo indietro nel tempo, osserviamo solamente l'ultima esperienza conclusasi poco tempo fa. Le responsabilità della Lega Nord riguardo alla gestione della crisi sono pesantissime, il suo sostegno incondizionato a Berlusconi in cambio di favori poi la dice lunga su quanto sia pulita la metodologia leghista nel governare.
Ambito più interessante però è quello riguardante quella tanto sbandierata importanza relativa alla sovranità popolare sui territori. La Lega si rivolge al popolo affermando di agire per il suo bene, contro chi vuole espropriare le sue risorse, contro Roma Ladrona, contro le politiche accentratrici, ma se guardiamo bene il partito di Bossi si impone sui territori in maniera antidemocratica attraverso la costruzione di grandi opere, senza mai aprirsi alle reali richieste di chi questi territori li vive, operando poi tagli agli enti locali che tanto dice di voler difendere.
La Lega cerca oggi di riconquistare consensi riconfigurandosi come partito di opposizione al governo Monti: da Vicenza i leader leghisti si sono affrettati a ribadire il loro no al governo dei banchieri, dei tecnocrati, argomentando quanto questa situazione sia antidemocratica e tirannica in modo da riottenere una credibilità ormai persa.
Verba volant, ma i fatti non ce li dimentichiamo e la politica leghista della convenienza si esprime ora in tutta la sua chiarezza.

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