sabato 17 dicembre 2011

PRESIDIO ANTIRAZZISTA E ANTIFASCISTA



giovedì 22 dicembre ore 17.30
Trento - piazza Pasi
CON SAMB E DIOP NEL CUORE!
AL FIANCO DELLA COMUNITA' SENEGALESE
PER LA CHIUSURA DI CASAPOUND
PER UN NUOVO DIRITTO DI CITTADINANZA

Martedì 13 dicembre a Firenze, in due differenti mercatini rionali della città, sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco Samb Modou di 40 anni, e Diop Mor di 54 anni. Feriti invece Moustapha Dieng, 34 anni, ricoverato in prognosi riservata a Careggi, Sougou Mor 32 anni, e Mbenghe Cheike, 42 anni, entrambi in condizioni meno gravi. Queste persone sono tutti uomini senegalesi che vivono e lavorano in Italia da anni "colpevoli", e colpiti per questo, solo di essere migranti di colore.

Samb e Diop sono due venditori ambulanti, uccisi mentre lavoravano – dopo anni di sacrifici e quanti sacrifici per mantenere la regolarità del soggiorno lo sappiamo bene – per costruirsi un presente e un futuro sereno e dignitoso.

Non è possibile trovare altra motivazione che quella della lucida follia di un razzista che ha deliberatamente deciso di sparare, ferire e uccidere cinque persone, ripetiamo, colpevoli soltanto di avere la pelle scura. Anche se non ci sono conferme ufficiali sulla matrice politica del gesto, a noi appare tutto chiaro. Non ci sembra possibile nessuna altra analisi o motivazione dietro il lucido gesto di chi armato da violenza razzista ha ucciso senza pietà.

Può chiamarsi follia questa? Non si tratta invece di un lucido gesto pensato e calcolato?

L’assassino Gianluca Casseri è noto per essere vicino agli ambienti dell’estrema destra, come denotano anche le sue attività di “scrittore” consultabili in diversi link rintracciabili in rete.

Casseri era iscritto a Casa Pound, movimento della destra radicale che si autodefinisce «fascista del terzo millennio», lui faceva parte di quell'arcipelago, altro che depresso e folle!

E' ora di chiudere Casa Pound e di delegittimare quella politica, tanto cara alla destra e alla Lega Nord, che arma ideologicamente di violenza razzista le mani di lucidi e folli!

A Bolzano e Riva del Garda - in questa città camuffati con associazioni come Asso di Cuori e Uomo Libero che ricevono finanziamenti pubblici e sale istituzionali per i loro ritrovi - esistono sedi di Casa Pound.

E' ora che le istituzioni locali inizino a capire chi si cela dietro queste "associazioni" e che questi luoghi, dove nascono rigurgiti xenofobi e violenti (ricordiamo che due fascisti rivani sono a processo per aver picchiato un ragazzo marocchino fuori da un bar), difesi da padrini politici come il parlamentare Cristiano De Eccher che ha provato ad abrogare l'apologia di fascismo, chiudano per non aprire mai più!

Alternativa per i Beni Comuni - Coordinamento dei collettivi studenteschi - Cso Bruno - Shout! (Rovereto) - Trento Anomala...

Per aderire: csabruno@gmail.com

Martedì 20 dicembre ore 20.30 assemblea in preparazione del presidio al Cso Bruno in via Dogana 1












giovedì 15 dicembre 2011

La lucida attuazione di un'idea irragionevole.


Ripeterlo e continuare a ribadirlo.
Ciò che è successo a Firenze non è il gesto di un pazzo (come affermato oggi in un comunicato di Casa Pound); non vi è stata la messa in scena di una cieca follia omicida. Anzi, l'assassino ci vedeva bene, seppur attraverso il paraocchi delle sue idee.
Non provi nemmeno a passarci per la mente la possibilità che ciò che è avvenuto sia opera di un pazzo, perché questo comporterebbe atteggiamenti di pena, di comprensione e magari, da parte di qualcuno, pure di perdono. 
L'omicida ha compiuto un'estrema manifestazione di razzismo in modo lucido, ragionato. Semmai ciò che vi è di irrazionale e folle in tutto ciò è l'idea che sottende tali episodi.
Quell'idea che nel caso fiorentino ha il volto di Casa Pound e le mani di Gianlcuca Casseri.
Quell'idea che nell'ultimo periodo sta purtroppo ritornando a galla in diversi tragici episodi, basti pensare a quello avvenuto a Torino solo pochi giorni fa contro un campo Rom (alla manifestazione hanno partecipato pure esponenti PD) e a quello terribile di Oslo. 
Quello che dobbiamo essere in grado di comprendere e poi saper esprimere è che questi eventi, seppur anche geograficamente distanti non sono dissociati poiché partecipano tutti ad una stessa rete che si sta allargando in Europa e che si fonda sulla xenofobia.
Certo è che non si fa nulla per emarginarne l'espansione, anzi la si alimenta. Nel nostro paese quanto s'è parlato di insicurezza e messo in pratica politiche razziste dettate dal bisogno di proteggere i cittadini da un trasversale sentimento indotto di paura?
Insomma, parafrasando V, con tutte le cautele, se c'è da cercare un colpevole, non c'è che da guardarsi in faccia. 
Non accontentiamoci quindi di esprimere la nostra solidarietà e non altro.
I fascisti vanno cacciati punto e basta, non meritano possibilità di dialogo. E non merita di doversi abbassare al loro livello la nostra intelligenza. 
La nostra costituzione merita invece di avere su questo punto piena attuazione e che quindi gli spazi fascisti vadano subito chiusi.

IL FASCISMO UCCIDE ANCORA!
CHIUDERE CASA POUND ORA!


domenica 4 dicembre 2011

Lega Nord alla ricerca della verginità perduta.


Oggi a Vicenza si è riunito il parlamento padano. 
Eh sì, oggi i big della Lega Nord si sono succeduti uno dopo l'altro per far fare la voce grossa, per dire che la Lega ce l'ha ancora duro, per dire che la padania si farà e che l'Umberto è bravo e buono.
Mentre centinaia di militanti leghisti scalpitavano urlanti nei loro posti a sedere, i loro leader cercavano attraverso più argomentazioni di recuperare quella base del partito che più volte ha segnalato la sua insofferenza nel periodo in cui la Lega è stata al Governo con Berlusconi.
Così la Lega riscopre la sua vocazione popolare, la sua dimensione di partito di lotta, la sua carica urlante, anche se oggi intenerita da un Maroni in versione intellettuale che legge un passo della Bibbia e cita Hobbes richiamandosi al Leviathan per  dare maggiore sostegno al concetto appena espresso.
Purtroppo però, si fa per dire, non tutti hanno la memoria corta e non tutti sono possessori di un pensiero acritico. 
Non ci vuole infatti molto a ricordarsi di come la Lega sia stata negli ultimi anni, quasi sempre, forza di governo. Senza andare troppo indietro nel tempo, osserviamo solamente l'ultima esperienza conclusasi poco tempo fa. Le responsabilità della Lega Nord riguardo alla gestione della crisi sono pesantissime, il suo sostegno incondizionato a Berlusconi in cambio di favori poi la dice lunga su quanto sia pulita la metodologia leghista nel governare.
Ambito più interessante però è quello riguardante quella tanto sbandierata importanza relativa alla sovranità popolare sui territori. La Lega si rivolge al popolo affermando di agire per il suo bene, contro chi vuole espropriare le sue risorse, contro Roma Ladrona, contro le politiche accentratrici, ma se guardiamo bene il partito di Bossi si impone sui territori in maniera antidemocratica attraverso la costruzione di grandi opere, senza mai aprirsi alle reali richieste di chi questi territori li vive, operando poi tagli agli enti locali che tanto dice di voler difendere.
La Lega cerca oggi di riconquistare consensi riconfigurandosi come partito di opposizione al governo Monti: da Vicenza i leader leghisti si sono affrettati a ribadire il loro no al governo dei banchieri, dei tecnocrati, argomentando quanto questa situazione sia antidemocratica e tirannica in modo da riottenere una credibilità ormai persa.
Verba volant, ma i fatti non ce li dimentichiamo e la politica leghista della convenienza si esprime ora in tutta la sua chiarezza.

giovedì 1 dicembre 2011

Chi parla d'accoglienza? Un benvenuto a De Rubeis

Pubblichiamo qui di seguito il comunicato del Comitato Non laviamocene le mani.
Sabato alle ore 18.00 presso l'Urban Center di Rovereto sarà presente il sindaco di Lampedusa il quale ci parlerà di accoglienza e solidarietà. All'interno del calendario degli eventi previsti per il Natale dei Popoli ci sarà dunque spazio per chi, come lui, è stato protagonista di alcune affermazioni razziste e di comportamenti per nulla solidali o accoglienti.


Rovereto, 2 dicembre 2011

Il comitato Non laviamocene le mani, gruppo informale di associazioni e privati cittadini, attivo in azioni di sensibilizzazione per la cultura dell’accoglienza e impegnato in gesti di concreto sostegno ai migranti ospiti del programma di assistenza ai richiedenti asilo, esprime fermo e aperto dissenso alla decisione degli organizzatori del Natale dei Popoli di invitare a Rovereto quale “ospite d’onore” e “protagonista di quei valori civili, sociali e religiosi su cui poggiano pace e libertà” il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis.

A fronte dei numerosi atti di solidarietà e aiuto concreto che i cittadini di Lampedusa (donne e uomini, associazioni giovanili e di tutela ambientale, gruppi parrocchiali, pescatori, Capitaneria di porto) hanno saputo offrire nei mesi più affollati di sbarchi di migranti, fornendo cibo, coperte, riparo, acqua calda, corrente elettrica, in una mobilitazione generosa che merita il plauso di tutti, non ci pare opportuno che a rappresentare “lo Spirito dell’Accoglienza” sia il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis.

Sorvolando sulle questioni giudiziarie che lo vedono sotto processo per alcuni presunti reati commessi nell’esercizio delle sue funzioni di sindaco, troviamo ingiusto e fuori luogo che sia De Rubeis a invitarci “a riscoprire il gusto della natura e la dimensione umana”, come si legge nel programma del Natale dei Popoli.

E questo per diversi motivi:

- il sindaco Bernardino De Rubeis ha espresso una sua particolare idea di accoglienza emanando il 25 febbraio 2011, quando sull’isola erano presenti migliaia di migranti, l’ordinanza 2837 che vietava accattonaggio e “bivacco”. In toni allarmistici vi si leggeva:

I Lampedusani, a causa della presenza degli immigrati non lasciano più sole le loro donne e i bambini e preferiscono chiudersi in casa come se ci fosse un vero e proprio coprifuoco. Le donne dell’isola non si recano più da sole a fare la spesa e non passeggiano più per la via principale di Lampedusa, ormai invasa dagli immigrati.

- il sindaco Bernardino De Rubeis ha pronunciato parole di evidente gravità per il chiaro stampo razzista. Da un’intervista rilasciata a Radio Padania il 21 settembre scorso:

Angela Maraventano, vicesindaco di Lampedusa: “Noi abbiamo un altro problema serio sull’isola, che sono le associazioni umanitarie. E io chiederò al ministro Maroni, chiederò al governo, l’allontanamento di queste persone dalla nostra isola, perché questi sono quelli che fomentano questi delinquenti. Perché vengono là a vedere come li trattiamo, come non li trattiamo…”

Bernardino De Rubeis, sindaco di Lampedusa: “Sono in linea con la mia vicesindaco nonché senatrice della Repubblica della Lega Nord (… ) ma i minori che intendono alcuni delle associazioni umanitarie hanno 16 e 17 anni e, scusi il modo volgare, sono ben dotati, altro che minori, e pertanto dobbiamo stare attenti perché ce li troviamo nelle camere da letto dopo tre minuti”.

- il sindaco Bernardino De Rubeis ha ottenuto dal ministro Maroni il 21 settembre scorso la garanzia che sarebbero state adottate misure certe per impedire gli sbarchi. E infatti meno di una settimana dopo Lampedusa viene dichiarata “porto non sicuro”. Una misura che ha sollevato l’allarme di Alto Commissariato per i Rifugiati, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e Save the Children (proprio di quelle “associazioni umanitarie” che la giunta De Rubeis voleva allontanare dall’isola). Contro la decisione di tenere chiuso il porto di Lampedusa, che costringe le navi che dovessero soccorrere gente in mare a percorrere 120 miglia in più verso le coste siciliane, ha protestato di recente anche una delegazione di europarlamentari.

Per questo, il comitato Non laviamocene le mani si rammarica che ad usurpare a Rovereto il posto dei veri protagonisti lampedusani dell’accoglienza sia Bernardino De Rubeis, si augura che il governo attuale cancelli il divieto di sbarco a Lampedusa per navi in difficoltà e chiede all’amministrazione di Rovereto di esprimersi in tal senso.

Comitato Non laviamocene le mani, Rovereto

(Comitato delle Associazioni per la Pace e i Diritti Umani di Rovereto, Gruppo di Emergency di Rovereto, Centro sociale Bruno, A.N.P.I. Rovereto e Vallagarina, e i singoli Maura Angeli, Francesca Aste, Micol Cossali, Sandra Dorigotti, Rita Farinelli dell’Osservatorio Cara Città, Federica Fortunato, Giulia Mirandola, Paola Rosà, Mara Rossi, Antonio Senter, Stefano Turrini, Francesca Vanoni, Luisa Zanotelli)