lunedì 14 novembre 2011

Mario Monti. La sobria spregiudicatezza.


Finiscono così, forse nemmeno troppo rumorosamente, i diciassette anni in cui si sono alternati diversi governi presieduti da Berlusconi. I brindisi fatti per l'occasione delle dimissioni non ci hanno però aiutato a condividere quella sbronza liberatoria che tanto sognavamo; già troppo attento al domani era il nostro occhio e cauto nel gioire il nostro animo. Certo è che la festa sarebbe stata molto più allegra e spensierata se la situazione che ci circonda ce l'avesse permesso. Purtroppo, però, viviamo questo triste presente e, come se non bastasse, osserviamo avvicinarsi un futuro fatto di ulteriori sacrifici. L'importante resta non accogliere chi ci strappa denaro e diritti come se questa fosse una necessità a cui in nessun modo ci si può opporre, come se l'austerità impostaci fosse l'unica dura e cruda possibilità da sopportare se vogliamo uscire da questa crisi. Non dobbiamo assolutamente appiattirci su questa posizione sostenuta trasversalmente da forze politiche e media, ormai espressione di un reale pensiero unico, che si rende disponibile ad accettare ricatti e privazioni poiché, tanto ormai, la dignità, persa con Berlusconi, ci appartiene nuovamente. E' necessario far capire come la dignità non abbia a che fare solamente con il malcostume, ma che questa venga compromessa in egual misura quanto ci si rende disponibili a subire devastazioni approvate sulla propria testa. Rivendichiamo, quindi, e continuiamo a proporci in quel ruolo di costruttori di un'alternativa, che, dobbiamo ripeterlo fino alla nausea, non coincide con l'alternanza parlamentare, in un momento in cui destra e sinistra sarebbero entrambe schiave di una dittatura finanziaria.
Se è vero che ora stiamo assistendo al tramonto dell'uomo politico Silvio Berlusconi, è anche vero che il berlusconismo, quella subcultura che ha conquistato un intero paese negli ultimi vent'anni, durerà ancora. Una presenza meno asfissiante del suo guru potrebbe però essere il motivo di una sua più celere scomparsa. Tutti quei beceri dispositivi pseudoculturali messi in atto al fine di legittimare tanto comportamenti quanto politiche berlusconiane sono ora destinati a morire sotto il peso della realtà.
Proprio così, la realtà sconfiggerà le illusioni.
Il professor Monti si prepara infatti a giocare un preciso ruolo politico in un Paese in cui, come qualcuno ha già detto, il liberismo si è ora liberato dal populismo. Il potere delle banche si esprime con un suo candidato in modo diretto ed inequivocabile. Confidiamo dunque in quella parte di popolazione italiana rimasta finora vittima del sogno “made in Italy”, affinché inizi ad avere coscienza delle proprie condizioni socio-economiche. Ragioniamo quindi sulla figura di Monti.
Da subito, fin dal primo momento in cui è stato nominato, i media hanno riposto la loro fiducia in SuperMario, per poi continuare crogiolandosi nella gioia della fine di Berlusconi, e su quanto fosse bravo Napolitano e quanto fosse sobrio e garbato Monti.
Uscendo dalle reti dei media fa pensare la dinamica per cui moltissimi italiani abbiano esultato al sentire che un economista avrebbe governato il nostro Paese. Fa riflettere perché è sintomatico della pigrizia, se non dell'incapacità mentale di molti nel leggere una minima complessità nella realtà. Che significa essere economisti?
Essere economisti basta a governare bene un Paese? Essere idraulici o muratori è una certezza di non lasciare mai scontenti i propri clienti?
Insomma come ci sono idraulici o muratori che fanno bene o male il loro mestiere, così ci sono pure gli economisti. Ed entrambi si giudicano dal proprio operato. Sicuro è che non ci è difficile immaginare come possa essere il lavoro che si appresta a fare il Monti.
Quest'uomo, presidente della Bocconi dal 1994, che elogia Gelmini e Marchionne (così iniziamo a capirci!) è anche International Advisor di Goldman Sachs (per la quale, ricordiamolo, hanno lavorato pure Romano Prodi, Mario Draghi e Gianni Letta) oltre che parte dell'advisory board di Coca Cola Company; è inoltre presidente europeo della Commissione Trilaterale (gruppo di interesse neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller) e membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg (club di personalità influenti in campo economico e politico che si incontrano in resort di lusso a discutere in modo chiuso a pubblico e media di problematiche globali). Nel curriculum di Monti vi è pure il ruolo di primo presidente del “Bruegel”, think-thank finanziato da 16 Stati membri dell'UE e 28 multinazionali.
Possiamo dunque dire con certezza che la finanza entra direttamente con un suo uomo nel gioco politico italiano; il neo-liberismo si mostra così senza veli a tutti, nella sua bruttezza ed arroganza.
La partita ora sarà veramente dura, ma almeno nel campo di battaglia non c'è più il pagliaccio che tanto distraeva dal vero obiettivo.


(Stefano Turrini)

4 commenti:

  1. Non mi convince molto il continuare ad insistere sulla carriera di Monti, questo continuare a calcare la mano sulla sua partecipazione ad i più esclusivi club economici-finanziari globali. Mi da l'aria di "caccia alle streghe"; d'altronde uno dei politici che osteggia maggiormente la Trilaterale o Bilderberg è Borghezio, che non fa altro che blaterale massoneria, complotti ogni volta che si nominano quelle associazioni; manca da definire Monti (&soci) ebrei e/o rettiliani e sembra di entrare nel più comico libro sulle cospirazioni oscure o in uno dei più oscuri incubi (Hitler e quanto prima di lui han preso il potere facendo leva su oscure classi dirigenti finanziarie?).

    Penso che tante altre alternative non ne avevamo: le larghe intese con esponenti parlamentari al governo non si sarebbero mai potute avere, elezioni anticipate sarebbero state la fine (si sarebbero dovute fare almeno quest'estate, ora bloccherebbero l'Italia per due mesi con chissà quali conseguenze); Monti forse proprio grazie al curriculum è stato scelto, dovrebbe riuscire rassicurare il sistema finanziario ed economico.

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  2. Beh, si dice che per capire il presente bisogna conoscere il passato e credo che quest'affermazione valga tanto per la storia come per gli uomini. Se vogliamo capire e immaginare cosa farà il Monti dobbiamo sapere da che ambienti viene. Inoltre non la paragonerei certo ad una caccia alle streghe poiché nel nostro caso sono proprio le streghe a governarci. Inoltre capirai anche te che le critiche possono arrivare da ogni parte, dal movimento come da Borghezio, solo che da una parte troverai deliri complottisti, dall'altra delle analisi magari più serie. Per quanto riguarda le alternative, avevo già scritto un articolo che trovi più in basso in questo blog. Le alternative ci sono; non ci sono se però vogliamo stare nel percorso che finora abbiamo seguito. Per questo insisto sul dire che questa crisi deve essere un'occasione per iniziare a percorrere strade nuove e diverse in cui le parole chiave siano democrazia e beni comuni. Certo potrebbero essere parole che fan ridere, parole dette da un'inguaribile ottimista, ma se me lo si permette restano parole che mi danno più fiducia e speranza nel futuro che privatizzazione e compressione di diritti.

    Stefano

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  3. Monti è certamente meglio di Berlusconi per sistemare quello che è il lato economico, o meglio, per uscire dal momento di "emergenza", che non è dovuto in se, non completamente almeno, ai problemi dei conti pubblici italiani...e nemmeno solo alla "scarsa appetibilità" del mercato italiano per le aziende straniere...

    Quello che è in atto è semplicemente un tentativo di mettere in difficoltà il sistema monetario Euro, e quindi in discussione il suo valore, in favore del dollaro, una valuta che non vale la carta su cui è stampata...
    Non deve essere messa in discussione, MAI, deve godere di fiducia, così la gente non si rende conto che è carta straccia....ci sono TROPPI dollari in giro, anche se l'inflazione è fittiziamente mantenuta bassa...
    E' come al monopoli, i soldi valgono finchè ci credi...ed è fuori dubbio che se ci credessero anche i negozianti in città, ci potresti fare la spesa con i soldi del monopoli.

    Monti è un economista, e sicuramente ha una conoscenza del sistema che lo rende in grado di comprentere meglio le dinamiche che ci stanno affossando e di modificarle a nostro vantaggio.

    Il problema che mi pongo io, che sono un uomo della strada, che dopo 12anni di lavoro ho 4soldi in banca e la certezza di dovermi sudare qualsiasi cosa mi passi in mente di comprare, è:

    Ma a me, dell'economia mondiale, cosa c@zzo me ne frega?
    Perchè dovrei dirmi preoccupato dei tracolli finanziari di aziende che stanno distruggendo il pianeta?
    Perchè dovrei dirmi intenzionato a mantenere il sistema, dal momento che il sistema mi avvelena, mi obbliga a lavorare più del necessario, mi toglie tempo da dedicare ad attività sociali?
    E soprattutto perchè, perchè dovrei essere così coglione, io come i miei pari, da accettare, ancora una volta, di pagare di tasca mia i debiti fatti da gente che magari è ufficialmente nullatenente, e sottrae alla parte buona del sistema, quella scritta nella costituzione con sangue di gente come me, le risorse che dovrebbero condividere con tutti?

    Monti è meglio di Berlusconi, quantomeno non è un clown.
    Ma mi ricorda un pò troppo il nonno banchiere del film "Mary Poppins"...ricordate?

    I miei soldi, anch'io, preferisco scambiarli con pane da dare ai piccioni.

    L'idea che uno di questi, volando, caghi in testa a chi i miei soldi voleva usarli per mantenermi schiavo, mi rallegra più di una promessa falsa di futuro migliore!

    Davide

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  4. Pienamente d'accordo con la sua visione e scioltezza nel modo di scrivere, ma non credo che alla maggior parte, il neo-liberalismo si mostrerà così senza veli..,nella sua bruttezza ed arroganza. Per molti basta che non vi sia un Berlusconi al comando. Ma minimamente sanno chi sia Mario Monti e di quale cricca, ben più forte faccia parte.

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