giovedì 3 novembre 2011

Lega la Lega. Supera i confini.





Presentiamo di seguito uno scritto prodotto da uno studente roveretano durante la mobilitazione cittadina contro il Giro di Padania svoltosi lo scorso settembre. Il testo, breve, disordinato, ma ricco di spunti di riflessione, viene pubblicato per la prima volta on line al fine di renderlo disponibile a chi interessasse e perché è stata quell'occasione di mobilitazione a porre il seme che ha fatto germogliare shout!.




Fischiettando allegramente stornelli popolari di inizio Novecento...
“Nostra Patria è il mondo intero, nostra legge è la libertà ed un pensiero ribelle in
cor ci sta”
E' noto che tra coloro che si stanno mobilitando contro il giro della padania
sono molteplici le motivazioni che spingono all'indignazione.
E' buona cosa che vi siano diverse modalità di approcciarsi alla questione in
modo da rendere il più arricchente possibile il dibattito pubblico.
Credo però che vi siano delle posizioni, espresse pure in assemblea, su cui
sarebbe opportuno costruire una discussione.
Mi riferisco a coloro che disapprovando il Giro, la retorica secessionista e gli
annessi deliranti discorsi leghisti portatori dell'idea di una presunta identità
padana, contrappongono a questa, come alternativa, un'altra identità; sia essa
quella della trentinità (pensiamo al PATT) o della italianità esasperata.
E' vero che viviamo in Trentino, ed è anche fuori di dubbio che la nostra
Repubblica è quella italiana, ma in un mondo ormai globalizzato ed
interdipendente dobbiamo riprendere seriamente in considerazione che la
nostra Patria è il Mondo Intero.
Potrebbe sembrare un affermazione idealista, utopica e un po' nostalgica di
un fallito internazionalismo socialista novecentesco, ma, se ci pensiamo
bene, non è proprio quello che sta avvenendo a partire dall'ultimo decennio
dello scorso secolo?
Con la globalizzazione gli stati hanno l'esigenza di collaborare tra di loro se
vogliono sopravvivere.
I governi nazionali hanno infatti sempre meno poteri e vanno perdendo
sovranità delegando ampi spazi decisionali ad organi internazionali e/o
soprannazionali cercando così di rimanere a galla in un processo di
globalizzazione economica che non riescono più a controllare singolarmente.
Si aggiunga anche che le frontiere nazionali non esistono praticamente più.
Il capitale può viaggiare ovunque senza problemi, senza controlli, senza
tassazioni perché i deboli governi nazionali non hanno abbastanza forza per
mettervi dei paletti.
L'economia mondiale ha quindi vinto sulla politica nazionale, ma purtroppo
quest'ultima interviene ancora in materia di controllo dei corpi (CPT-CIE-CARA)
e dei flussi migratori.
Bella cosa la libertà liberista: libertà di movimento per il capitale, ma non per le
persone!
Ma quindi, se è la stessa globalizzazione a costruire un mondo che, almeno
in parte, scavalca i confini, dove sta il problema? Perché dico che noi
dobbiamo pensare il mondo intero come nostra patria?
Perché i fondamenti su cui vogliamo fondata una comunità mondiale non
sono certo quelli del profitto, bensì quelli della solidarietà.
Ed è proprio attraverso la solidarietà internazionale e non attraverso la
secessione, come qualcun altro vuole, che si crea un'alternativa al mondo
dell'economia del guadagno.
La soluzione non sta nel rinchiudersi ognuno nel suo piccolo, per quanto
grande, praticello (padania, Trentino, Euregio, Italia...) e non interessarsi di
ciò che ci circonda; perché ciò che ci circonda si interessa di noi.
Ecco perché, soprattutto tra i giovani, cosmopoliti e istruiti (?), credo, ma mi
rammarico sia in troppi casi il contrario, non possa avere più spazio il
discorso identitario.
Ecco perché credo che il Giro della padania debba essere contestato sul piano
dell'antirazzismo e delle responsabilità di governo e non contrapponendosi
ad esso in nome dell'appartenenza ad un'altra identità territoriale, culturale,
linguistica che sia, costituendo una logica che in passato, lo sappiamo, ha
fatto tanti guai.

3 commenti:

  1. Andrea Heidempergher6 novembre 2011 alle ore 23:33

    Da esponente del PATT devo correggerti con delle precisazioni primo non siamo un alternativa alla lega nord perché noi abbiamo ideali diversi basati sulla solidarietà,la moderazione e il dialogo e non basato quindi sullo scontro e sulla demagogia becera tipica della lega. Secondo preservare l'indentità trentina è giusto perché permette di non perdere le caratteristiche storico e culturali del proprio popolo sarebbe come condannare a morte 800 anni di storia caratteristica dei nostri luoghi.Una volta ho sentito questa frase se non conosci la storia da dove viene non puoi conoscere te stesso nel presente e non puoi pretendere di avere un futuro ! Il mondo non deve essere una cosa omogenea ma un insieme di tante esperienze e culture che traggono esperienze reciproche di vario genere. Terzo il progetto euregio non un modo per chiudersi o fare nuovi confini ma è nato proprio per scavalcare come un ponte i confini per far cooperare diversi popoli in questo caso tirolesi del nord in Austria per poter risolvere problemi comuni su vari temi economici,culturali e sociali !

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  2. Andrea Heidempergher6 novembre 2011 alle ore 23:37

    Da esponente del PATT devo correggerti con delle precisazioni primo non siamo un alternativa alla lega nord perché noi abbiamo ideali diversi basati sulla solidarietà,la moderazione e il dialogo e non basato quindi sullo scontro e sulla demagogia becera tipica della lega. Secondo preservare l'indentità trentina è giusto perché permette di non perdere le caratteristiche storico e culturali del proprio popolo sarebbe come condannare a morte 800 anni di storia caratteristica dei nostri luoghi.Una volta ho sentito questa frase se non conosci la storia da dove vieni non puoi conoscere te stesso nel presente e non puoi pretendere di avere un futuro ! Il mondo non deve essere una cosa omogenea ma un insieme di tante esperienze e culture che traggono esperienze reciproche di vario genere. Terzo il progetto euregio non è un modo per chiudersi o fare nuovi confini ma è nato proprio per scavalcare come un ponte i confini per far cooperare diversi popoli in questo caso tirolesi del nord in Austria per poter risolvere problemi comuni su vari temi come quelli economici,culturali e sociali !

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  3. 1) In riferimento al primo punto, come si legge, non si vuole dire che il PATT sia un'alternativa politica alla Lega. Si dice, invece, come entrambi i partiti facciano leva su un senso di identità che non è universale, ma "campanilistico". Nel caso della Lega che tende a escludere, nel PATT già più rispettoso delle differenza ma che rimane comunque in un orizzonte ristretto.
    2)Non posso che concordare. Ma credo che, in un mondo globalizzato come il nostro, il rispetto per le proprie radici culturali sia da inserire più che in una logica di riproposizione storica, in un'ottica di rispetto del proprio territorio.
    3)L'Euregio non mi convince proprio, né a livello funzionale, nè a livello politico poichè credo che ci siano altri modi per cooperare al di fuori della costruzione di una nuova entità politica.

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